7. LA CRISI DEL XIV SECOLO
Intorno alla metà del XIV secolo in Europa vi fu una terribile epidemia di peste nera.
(epidemia = malattia che colpisce molte persone) (Vedi esercizio a pag. 267)
La peste proveniva da una città sul Mar Nero e fu portata in Italia nel 1347 da navi su cui viaggiavano anche dei topi, portatori del bacillo della peste.
La malattia si diffuse rapidamente in tutta Europa e si calcola che in soli tre anni siano morte 25 milioni di persone su una popolazione di circa 75 milioni di abitanti.
I medici del tempo non conoscevano nessuna cura contro la peste. La gente spesso pensava che fosse una punizione divina per i peccati degli uomini e organizzava processioni che aumentavano ancor più il rischio di contagio.
L’epidemia di peste fu preceduta e seguita da molte annate di carestia (=scarsità del raccolto cioè del cibo) dovute ad un peggioramento del clima e all’impoverimento dei terreni.
Inoltre in quel periodo vi furono molte guerre. In particolare ricordiamo per la sua durata la “guerra dei cent’anni” tra Francia e Inghilterra.
Per tutte queste ragioni in questi anni la popolazione europea diminuì notevolmente (= calo demografico). I contadini, spinti dalla terribile miseria, fecero molte rivolte, sempre represse dai nobili.
I rapporti tra l’Impero e il Papa continuarono a essere difficili perché ognuna di queste istituzioni voleva essere considerata “universale” cioè avere potere su tutte le persone ed essere superiore all’altra.
All’inizio del XIV secolo l’imperatore Enrico VII venne in Italia per ristabilire il potere sui comuni, ma molti comuni (quelli guelfi) non riconobbero la sua autorità.
Da allora gli Imperatori del Sacro Romano Impero imposero il loro potere solo sui territori tedeschi, ma anche lì spesso i feudatari si opponevano alla loro autorità.
Il papa Bonifacio VIII nel 1300 organizzò un solenne Giubileo (anno santo) durante il quale centinaia di migliaia di pellegrini giunsero a Roma da tutti i paesi cristiani.
Questa fu anche una dimostrazione della potenza della chiesa.
Il papa Bonifacio VIII voleva imporre il suo potere a tutti i sovrani d’Europa ma il re di Francia Filippo il Bello rifiutò di riconoscere l’autorità del papa e anzi lo fece prigioniero. Il popolo insorse per liberare il papa che però poco dopo morì.
Da quel momento per circa settant’anni i papi furono francesi e la sede del papato fu trasferita da Roma ad Avignone, nel sud della Francia.(Cattività avignonese)
Dopo questo periodo ci fu per quarant’anni lo scisma (=divisione) d’Occidente durante il quale c’era un papa a Roma e un anti-papa in Francia.
Possiamo concludere che alla fine del XIV secolo né il Papa né l’Imperatore erano più considerati poteri universali.
Stava consolidandosi l’Europa degli stati nazionali, ognuno comandato da un re che non riconosceva nessuno sopra di sé (es. Francia, Spagna, Inghilterra...)
I COMUNI MEDIEVALI
I comuni medievali nascono e si sviluppano tra il 1000 e il 1300.
Sono città dove gli abitanti si governano da soli perché non vogliono più essere sottomessi all’Imperatore o ai feudatari.
La classe sociale più importante nel comune è la borghesia, una nuova classe sociale.
I borghesi vivono del loro lavoro: sono artigiani, mercanti, banchieri, avvocati, medici, farmacisti, notai...
Spesso nei comuni vi erano lotte tra le famiglie più ricche, che volevano il potere.
Vi erano spesso guerre tra un comune e l’altro per il controllo del territorio e delle vie di comunicazione o per sconfiggere le città rivali.
Fra il XIII e il XIV secolo, nella speranza di ottenere un po’ di pace e di sicurezza, il popolo di molti comuni affidò tutto il potere ad una sola persona .
Il governo non fu più democratico ma divenne assoluto, cioè il potere era in mano ad uno solo uomo che è detto “Signore” : le città prendono il nome di “Signorie”.
Alla morte del signore il governo passa al figlio o ad un parente, come nelle monarchie.
Ricordiamo i Visconti e poi gli Sforza a Milano, gli Estensi a Ferrara, gli Scaligeri a Verona.
LA CRISI DEL 14° SECOLO
Intorno alla metà del XIV secolo in Europa vi fu una terribile epidemia di peste nera.
(epidemia = malattia che colpisce molte persone)
La peste proveniva da una città sul Mar Nero e fu portata in Italia nel 1347 da navi su cui viaggiavano anche dei topi, portatori del bacillo della peste.
La malattia si diffuse rapidamente in tutta Europa e si calcola che in soli tre anni siano morte 25 milioni di persone su una popolazione di circa 75 milioni di abitanti.
I medici del tempo non conoscevano nessuna cura contro la peste.
La gente spesso pensava che fosse una punizione divina per i peccati degli uomini e organizzava processioni che aumentavano ancor più il rischio di contagio.
L’epidemia di peste fu preceduta e seguita da molte annate di carestia (=scarsità del raccolto cioè del cibo) dovute ad un peggioramento del clima e all’impoverimento dei terreni.
Inoltre in quel periodo vi furono molte guerre. In particolare ricordiamo per la sua durata la “guerra dei cent’anni” tra Francia e Inghilterra.
Per tutte queste ragioni in questi anni la popolazione europea diminuì notevolmente (= calo demografico). I contadini, spinti dalla terribile miseria, fecero molte rivolte, sempre represse dai nobili.
Nessun commento:
Posta un commento