5. I COMUNI MEDIEVALI
I comuni medievali nascono e si sviluppano nei secoli XI, XII e XIII, cioè tra il 1000 e il 1300, soprattutto in Italia.
Sono città dove gli abitanti si governano da soli perché non vogliono più essere sottomessi all’Imperatore o ai feudatari.
Gli uomini si riuniscono in parlamento, nelle piazze, ed eleggono i loro rappresentanti, i consoli.
La classe sociale più importante nel comune è la borghesia, una nuova classe sociale.
I borghesi possono essere più o meno ricchi ma sempre vivono del loro lavoro: sono artigiani, mercanti, banchieri, avvocati, medici, farmacisti, notai...
Si organizzano in Corporazioni. Ad esempio la corporazione dei mercanti di lana, dei pellicciai, degli orefici... e così via.
Spesso i contadini fuggono dalle campagne per non essere più sottomessi ai feudatari e vanno a vivere in città, dove imparano un mestiere e diventano liberi.
Anche molti nobili vanno a vivere in città attirati dalla vita cittadina.
Nei comuni ci sono scuole per i figli dei borghesi (solo per i maschi) e nascono le Università per gli studi superiori.
In Europa gli intellettuali e gli ecclesiastici (=preti, monaci...) usano ancora il latino e si capiscono tutti fra di loro, mentre la gente meno colta, il popolo, parla le lingue volgari, cioè popolari, derivate dalle lingue antiche.
Molti scrittori cominciano a usare le lingue volgari.
In Italia Dante, Petrarca e Boccaccio scrivono le loro opere in toscano, che diventerà poi la lingua di tutta l’Italia, l’italiano.
Spesso nei comuni vi erano lotte tra le famiglie più ricche, che volevano il potere.
I consoli favorivano quelli che li avevano eletti.
Allora si decise di sostituire i consoli con un podestà che proveniva da un’altra città: si pensava perciò che sarebbe stato imparziale. Ma non sempre il podestà riportò la pace nei comuni.
Spesso i comuni estesero il loro potere sulla campagna circostante (il contado).
Vi erano anche frequenti guerre tra un comune e l’altro per il controllo del territorio e delle vie di comunicazione o per sconfiggere le città rivali nel commercio.
Fra il XIII e il XIV secolo, nella speranza di ottenere un po’ di pace e di sicurezza, il popolo di molti comuni affidò tutto il potere ad una sola persona .
Il governo non fu più democratico ma divenne assoluto, cioè il potere era in mano ad uno solo uomo che è detto “Signore” : le città prendono il nome di “Signorie”.
Alla morte del signore il governo passa al figlio o ad un parente, come nelle monarchie.
Ricordiamo i Visconti e poi gli Sforza a Milano, gli Estensi a Ferrara, gli Scaligeri a Verona.
Chiaro e semplice
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