martedì 13 agosto 2013

5. L'EUROPA DEL '500

5. L’Europa del Cinquecento

Economia = insieme delle attività che permettono agli uomini di procurarsi beni e servizi. Si divide in tre settori: primario (agricoltura), secondario (artigianato e oggi industria), terziario (commercio e servizi).

Nel Cinquecento (=6°secolo) in Europa ricomincia a crescere la popolazione (=aumento demografico) e l’economia è in ripresa.
Dopo le scoperte geografiche i commerci non hanno più come centro il Mediterraneo ma si spostano sull’Atlantico. L’Italia rimane “tagliata fuori” e inizia la sua decadenza.
Gli scambi commerciali si svolgono su quasi tutti i continenti. Si parla perciò di “economia-mondo”.
Al centro c’è l’Europa occidentale, soprattutto Olanda e Inghilterra, che si arricchiscono enormemente e diventano potentissime, mentre gli altri continenti e l’Europa orientale vengono sfruttate.
I mercanti accumulano enormi ricchezze (=capitali) che spesso investono (=adoperano) per accumulare altre ricchezze: prestano denaro e diventano banchieri oppure comprano altre navi e aumentano i loro commerci, altre volte diventano padroni di manifatture (=fabbriche).
Il nuovo sistema economico si chiama “capitalismo”.
I banchieri prestano denaro persino ai re e all’Imperatore, perciò riescono a influenzare l’elezione dell’Imperatore o l’esito (=chi vince) di una guerra.
Nel Cinquecento aumenta il numero dei poveri e dei mendicanti. Poiché si teme che si trasformino in malviventi spesso viene proibito l’accattonaggio (=chiedere l’elemosina) e i poveri vengono rinchiusi in luoghi simili a prigioni.

Nel Cinquecento alcuni paesi europei sono diventati stati nazionali: questo significa che:
w  il loro territorio è stato unificato
w  hanno a capo un re, molto potente (sono monarchie assolute, tranne l’Inghilterra, che è costituzionale)
w  molti “funzionari” amministrano lo stato (=burocrazia)
w  c’è un esercito forte e ben organizzato che non si scioglie in tempo di pace

Agli inizi del Cinquecento diventa Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Carlo d’Asburgo (Carlo V) che in questo modo controlla i territori tedeschi e che eredita dai genitori la Spagna, le colonie americane, il regno di Napoli, la Sicilia e la Sardegna, i Paesi Bassi e l’Austria.

Alla sua morte il suo vastissimo Impero verrà nuovamente diviso.

L’Italia invece è divisa in molti piccoli stati sempre in lotta fra loro, perciò è debole e gli altri stati cercano di conquistarla. Avvengono molte guerre per questo: la Francia, la Spagna e l’Impero (che ha come centro le attuali Germania e Austria) si combattono in Italia per impadronirsene.
Alla metà del Cinquecento l’Italia cade quasi tutta sotto il dominio spagnolo, che durerà circa un secolo e mezzo.
Rimangono indipendenti solo la repubblica di Genova (che mantiene il possesso della Corsica) e la Repubblica di Venezia, molto potente nel Mediterraneo (possiede anche Cipro e Creta).
A Firenze si forma un Granducato legato alla Spagna.
In Piemonte si forma il Ducato dei Savoia, che avrà molta importanza nella futura storia italiana.

L’Impero Turco nel Cinquecento diventa molto vasto e conquista anche la penisola Balcanica. E’ molto arretrato in campo commerciale, tecnico e scientifico.
Nella battaglia di Lepanto combatte contro alcuni stati cristiani riuniti nella Lega Santa e viene sconfitto. Comincia così la sua lenta decadenza.

Nel frattempo si era formato lo stato della Russia, governato dallo “zar” o imperatore. Nel Cinquecento lo zar Ivan il Terribile rafforzò il suo potere anche a danno della nobiltà. Privò i contadini di ogni diritto ed essi divennero servi della gleba, quasi degli schiavi.


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