5. L’Europa del Cinquecento
Economia = insieme delle
attività che permettono agli uomini di procurarsi beni e servizi. Si divide in
tre settori: primario (agricoltura), secondario (artigianato e
oggi industria), terziario (commercio e servizi).
Nel Cinquecento (=6°secolo) in
Europa ricomincia a crescere la popolazione (=aumento demografico) e
l’economia è in ripresa.
Dopo le scoperte geografiche i
commerci non hanno più come centro il Mediterraneo ma si spostano
sull’Atlantico. L’Italia rimane “tagliata fuori” e inizia la sua decadenza.
Gli scambi commerciali si
svolgono su quasi tutti i continenti. Si parla perciò di “economia-mondo”.
Al centro c’è l’Europa
occidentale, soprattutto Olanda e Inghilterra, che si arricchiscono enormemente
e diventano potentissime, mentre gli altri continenti e l’Europa orientale
vengono sfruttate.
I mercanti accumulano enormi
ricchezze (=capitali) che spesso investono (=adoperano) per accumulare
altre ricchezze: prestano denaro e diventano banchieri oppure comprano altre
navi e aumentano i loro commerci, altre volte diventano padroni di manifatture
(=fabbriche).
Il nuovo sistema economico si
chiama “capitalismo”.
I banchieri prestano denaro
persino ai re e all’Imperatore, perciò riescono a influenzare l’elezione dell’Imperatore
o l’esito (=chi vince) di una guerra.
Nel Cinquecento aumenta il numero
dei poveri e dei mendicanti. Poiché si teme che si trasformino in
malviventi spesso viene proibito l’accattonaggio (=chiedere l’elemosina) e i
poveri vengono rinchiusi in luoghi simili a prigioni.
Nel Cinquecento alcuni paesi
europei sono diventati stati nazionali:
questo significa che:
w
il loro territorio è stato unificato
w
hanno a capo un re, molto potente (sono
monarchie assolute, tranne l’Inghilterra, che è costituzionale)
w
molti “funzionari” amministrano lo stato
(=burocrazia)
w
c’è un esercito forte e ben organizzato che non
si scioglie in tempo di pace
Agli inizi del Cinquecento
diventa Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Carlo d’Asburgo (Carlo V) che in questo modo controlla i
territori tedeschi e che eredita dai genitori la Spagna, le colonie americane,
il regno di Napoli, la Sicilia e la Sardegna, i Paesi Bassi e l’Austria.
Alla sua morte il suo vastissimo
Impero verrà nuovamente diviso.
L’Italia invece è divisa in molti piccoli stati sempre in lotta fra
loro, perciò è debole e gli altri stati cercano di conquistarla. Avvengono
molte guerre per questo: la Francia, la Spagna e l’Impero (che ha come centro
le attuali Germania e Austria) si combattono in Italia per impadronirsene.
Alla metà del Cinquecento
l’Italia cade quasi tutta sotto il dominio spagnolo, che durerà circa un
secolo e mezzo.
Rimangono indipendenti solo la
repubblica di Genova (che mantiene il possesso della Corsica) e la Repubblica di
Venezia, molto potente nel Mediterraneo (possiede anche Cipro e Creta).
A Firenze si forma un Granducato
legato alla Spagna.
In Piemonte si forma il Ducato
dei Savoia, che avrà molta importanza nella futura storia italiana.
L’Impero Turco nel Cinquecento diventa molto vasto e conquista anche
la penisola Balcanica. E’ molto arretrato in campo commerciale, tecnico e
scientifico.
Nella battaglia di Lepanto combatte
contro alcuni stati cristiani riuniti nella Lega Santa e viene sconfitto. Comincia
così la sua lenta decadenza.
Nel frattempo si era formato lo
stato della Russia, governato dallo
“zar” o imperatore. Nel Cinquecento lo zar Ivan il Terribile rafforzò il suo
potere anche a danno della nobiltà. Privò i contadini di ogni diritto ed essi
divennero servi della gleba, quasi degli schiavi.
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